Laboratorio di Progettazione Architettonica e Urbana

Sorry, this entry is only available in Italiano. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

1° semestre: Composizione e scomposizione di un “cubo” di spazio

(da svolgersi singolarmente)

Obbiettivo dell’esercitazione è quello sperimentare alcune azioni elementari atte a definire i caratteri di uno spazio primario nelle tre dimensioni attraverso operazioni di delimitazione, partizione, deformazione, giustapposizione, connessione, inclusione, interferenza e ripetizione. di scelte che rispondono di volte in volta a una condizione specifica. L’esercizio è quello di concepire uno spazio architettonico elementare, partendo da un cubo ideale di 500x500x500 cm di dimensione, attraverso un processo di elaborazione progressiva degli elementi fondamentali minimi che lo vanno a comporre di cui si propone una possibile sequenza: 1 specificità dell’abitare, 2 rapporto con la luce, 3 distribuzione verticale, 4 transizione tra interno ed esterno, 5 struttura tecniche e materiali, 6 figure e tessiture superficiali dell’involucro, 7 rapporto con un sito specifico, 8 possibili aggregazioni.

2° semestre. Percorsi minimi dell’abitare urbano.                                    

(da svolgersi in gruppo di 2 o 3 componenti)

Progetto per un luogo.  Genova, Il Ghetto (2017/18), Parma. La ricomposizione di un frammento di un lotto urbano nel centro storico.

La seconda parte del laboratorio consiste nell’elaborazione di un progetto architettonico. Il percorso progettuale muove dallo studio e analisi di un contesto urbano, dal rapporto con il luogo e le preesistenze ambientali e architettoniche che lo caratterizzano, per arrivare alla definizione architettonica di un progetto della residenza, fino all’approfondimento e allo studio di una unità abitativa in dettaglio.

L’obbiettivo è quello di aprire una riflessione progettuale sul sistema di relazioni tra i diversi elementi contestuali e sulle caratteristiche architettoniche e spaziali afferenti ai tipi e alle diverse scale dell’abitare contemporaneo.

Una prima fase di lettura interpretativa del contesto, attraverso l’analisi del tessuto urbano circostante e delle sue specificità insediative e architettoniche, conduce alla disposizione del principio insediativo di progetto. Il processo progettuale ha come obbiettivo la ricostruzione di un lotto urbano di dimensioni contenute attraverso una sorta di processo di sottrazione da un volume primario immaginario, tenendo conto dei vincoli contestuali quali allineamenti, profondità, altezze, adiacenze. Partendo da una sagoma massima d’inviluppo volumetrico si immagina quindi di andare a sottrarre una percentuale del volume totale, per ottenere il volume costruibile: questa è la quantità edificabile da disporre all’interno del perimetro del lotto secondo il principio insediativo che si va a determinare. Alla forma del costruito deve quindi corrispondere come contraltare la figura di un vuoto in modo da non saturare per intero il volume complessivo dell’invaso urbano preesistente, che tiene conto dell’esposizione e del conseguente raggio di incidenza solare. L’idea è quella di garantire una certa permeabilità dell’attacco al suolo a piano terra rispetto allo spazio aperto, a carattere pubblico o semi pubblico. Ai piani superiori lo studio progettuale si rivolge ad un’articolazione di spazi dedicati al tema della residenza ponendo attenzione al rapporto interno-esterno, pieno-vuoto. Il  tema  di un nuovo spazio dell’abitare, infatti, viene concepito non tanto in risposta ad una domanda strettamente funzionale, quanto attraverso la declinazione delle azioni, individuali e collettive, che vi si svolgono.

 

Collaborators: Davide Brevi, Elena Margesin, Matteo Barbieri 
Type: Studio 
Year: I Year 
Anno accademico: 2018/19 
Semester: Annuale