Progettazione dell’Architettura degli Interni

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* INTERIOR REUSE Lab: Il Laboratorio affronta il tema dell’interno architettonico attraverso il “riprogetto
dell’esistente” ovvero indagando un’opera architettonica preesistente e dotandola di nuovi significati e valori d’uso.
Individuato un caso-studio, il Laboratorio propone la sua riconversione d’uso e la riqualificazione dello spazio interno e
delle relazioni che l’edificio stabilisce con la città e il suo immediato intorno.

** IL PROGETTO: Per una vita meno agra: Riabitare il Satellite. Il caso-studio selezionato è sito presso il Quartiere Satellite (QS) di Pioltello (MI). Realizzato fra il 1962 e il 1965 su progetto dell’ing. Franco Villa, il QS comprende quattro lotti urbani identici, intervallati da strade carrabili, giardini e percorsi interni privati. Il quartiere nasce come residenza per il ceto medio, con a esso contigui negozi, parchi, scuole per l’infanzia: nel film “La vita agra” (1964) diretto da Carlo
Lizzani, tratto dall’omonimo romanzo di Luciano Bianciardi (1962), uno degli appartamenti del QS è acquistato dal protagonista (interpretato da Ugo Tognazzi), un intellettuale emigrante che va a lavorare nella “grande città”, la Milano del boom economico. Se il film rispecchia la primigenia destinazione del QS, nel corso del tempo esso è incorso in diverse trasformazioni e si è quasi del tutto modificata la sua utenza: attualmente è abitato da persone di cento etnie differenti. Gli edifici e gli spazi aperti del QS hanno subito accorpamenti, aggiunte, manomissioni, e non sempre sono in condizioni adeguate per la loro vivibilità. D’altra parte, la presenza di una così variegata utenza ha reso il QS un vivace riflesso della società contemporanea, mobile e in trasformazione, sebbene non manchino problemi di carattere economico o legale e fenomeni di marginalizzazione.
Intervenire progettualmente sul QS significa prendere in considerazione il suo tessuto urbano, le relazioni con gli altri lotti che compongono il quartiere, la presenza di attività pubbliche e semipubbliche (parco, scuole, negozi, associazioni di volontariato, etc). Gli edifici residenziali preesistenti non sono infatti delle costruzioni isolate, ma occorre costruire un progetto (che funga anche da programma sociale) che li ponga meglio in relazione fra loro e con il quartiere, dal quale derivare l’approfondimento sugli spazi interni, il tipo e il taglio delle residenze (con dotazione di
arredi fissi e mobili), la relazione fra queste e gli spazi comuni.
A partire da uno dei lotti urbani del QS, “Marte” (composto da 10 edifici uguali e sito in angolo, fra via Cimarosa e via Bellini), il Laboratorio propone il progetto di riuso dell’intero lotto “dal generale al particolare, dall’esterno all’interno” ovvero dei suoi spazi aperti e di connessione così come degli edifici (rispetto al perimetro del lotto questi ultimi hanno una tipologia simmetrica, con doppia scala o con scala singola). Si tratta di riadeguare le precedenti residenze a nuove esigenze abitative e comunitarie, in linea con la trasformazione dell’utenza e secondo diverse prospettive: a.
Abitazioni per famiglie numerose; b. Co-Housing o alloggi con spazi comuni (cucine, soggiorni, lavanderie, sale corsi, nursey, piccoli spazi laboratoriali ed espostivi, etc); c. Cellule singole o micro-appartamenti per residenti temporanei; d. Case-atelier/laboratori per artisti. A queste vanno aggiunte funzioni pubbliche e semi-pubbliche, come negozi, ristoranti, teatro, mercato, sale studio, laboratori, etc. secondo i suggerimenti di volta in volta forniti dagli studenti.
Ogni gruppo (3 o 4 studenti) ha lavorato in prima istanza sull’intero lotto urbano, proponendo funzioni pubbliche tali da promuovere opportunità sociali e nuove forme di inclusività per famiglie e ospiti, giovani, bambini, anziani (1/500 e 1/200), e poi approfondito i singoli edifici (1/150) sviluppando le tipologie residenziali suggerite (tutte o alcune a sua scelta) nel rispetto dei vincoli edilizi, delle strutture portanti e delle caratteristiche tipologiche dell’edificio. Un successivo approfondimento è su una parte limitata del progetto (1/50, 1/20).

L’attività didattica fa parte della ricerca Polisocial “MOST of Pioltello” del Politecnico di Milano.

Collaborators: arch. Greta Allegretti, Biagio Cofini, Carola D’Ambros, Federica Marchetti 
Students: Alma Kaltenhäuser, Andra Bici, Andrea Terragni, Beatrice Chiusa, Boxu Song, Carlo A. Musoni, Chiara C. Bonifacio, Diana I. Panait, Edoardo Andena, Enrico Barone, Futaba Amano, Giacomo Faralli, Giorgio D’Ippolito, Gloria Maggiore, Lisa Petroncini, Luca Verzelletti, Marco Cavagnoli, Marco Tarchini, Marisa Romagnoli, Marta Bianchi, Mateo Belancic, Matteo Tiraboschi, Nicholas A. Pallavicini, Sara Mondini, Tassnim Abdallah, Tommaso Castellani, Valeria Colombo 
Type: Studio 
Year: III Year 
Anno accademico: 2019/20 
Semester: 1º