Laboratorio di Progettazione Architettonica 2
Il tema del Laboratorio è il rapporto tra antico e nuovo, inteso quale feconda tensione reciproca capace di indurre le trasformazioni del costruito.
L’antico interessa perché è in esso che si ritrovano le matrici che generano la conoscenza e alimentano l’immaginario delle forme: si presta ad esser rilevato, compreso, interpretato e trasformato, reso attuale attraverso il progetto.
Il luogo scelto per le applicazioni progettuali è il complesso chiostrale di Sant’Eustorgio a Milano e il ‘suo’ vuoto prospiciente il Corso di Porta Ticinese.
Negli anni precedenti il gruppo di ricerca è stato impegnato con il medesimo tema in diversi contesti archeologici, monumentali, ambientali e paesaggistici. In questo a.a. si è confermata tale scelta, privilegiando l’incompiutezza formale del monumento quel pretesto per l’ampliamento del Museo Diocesano e, al tempo stesso, ridefinire il disegno di una parte compiuta e interrotta di città.
Le mani sono chiamate a dar forma compiuta all’architettura vista, riconosciuta, rilevata, interpretata. Schizzi, disegni a mano e modelli di studio rappresentano gli strumenti cognitivi e ideativi del progetto. I disegni informatizzati concluderanno la presentazione del progetto in sede di esame.
Un breve ciclo di lezioni teoriche accompagnerà le revisioni settimanali e i seminari mensili di verifica dei progetti.
Il corso si è aperto con il workshop internazionale “Heritage and new design. Architectural design approach, concept generation and realisation” (Politecnico di Milano, 17-28 ottobre 2015) nell’ambito del quale si è svolto l’omonimo convegno.
Una mostra allestita presso l’Urban Center del Comune di Milano (Con Beneficio d’inventario. Progetti per il Museo Diocesano di Milano, 15-22 novembre 2016) e il relativo catalogo hanno sintetizzato gli esiti dei progetti e dell’attività del laboratorio.